MEDIAPOLIS-EUROPA presenta
XIII incontro dell’Osservatorio scientifico della memoria scritta, orale, filmica e del patrimonio autobiografico 23 - 26 luglio 2014, Castello Guevara, Bovino (FG), Italia |
Autobiografie e biografie sull’adozione
Narrazione e ricerca identitaria
La costruzione narrativa di autobiografie e biografie riguardanti l’adozione è l’argomento che l’Osservatorio scientifico della memoria scritta orale, filmica, iconografica e del patrimonio autobiografico ha scelto di trattare nell’incontro 2014.
Saranno privilegiate le proposte relative ad analisi formali, narratologiche, linguistiche, strutturali, sui testi sull’adozione, siano essi racconti scritti che filmici, o fumetti.
a) La ricerca delle proprie origini in soggetti adottati ha seguito prospettive culturali e giuridiche diverse nel corso del tempo. Il codice di Hammurabi trovato a Susa in Iran nel 1901, esposto oggi al Museo del Louvre, è una delle più antiche raccolte di leggi, stilato dal re babilonese Hammurabi che regnò dal 1792 al 1750 B. C. Diversi articoli di questo codice erano destinati a regolare i comportamenti legali nell’adozione. Nel mondo contadino e artigiano anche in epoche recenti l’adozione o l’affiliazione è stata una pratica corrente per disporre di forza-lavoro. Probabilmente è anche per queste ragioni economiche che un figlio non poteva abbandonare i propri genitori acquisiti per ritornare presso la famiglia che lo aveva generato. Il codice stabiliva i doveri dei genitori adottivi a garanzia del soggetto adottato. Menzioniamo qui di seguito quattro dei diversi articoli (dal 185 al 194) del codice di Hammurabi che trattano dell’adozione e della paternità :
· 185. Se un uomo adotta un bambino, che porta il suo nome, il figlio adulto non potrà più essere reclamato.
· 186. Se un uomo adotta un figlio, e dopo questi ferisce suo padre e sua madre che lo hanno nutrito, allora questo figlio adottivo deve ritornare nella casa da cui è venuto.
· 188. Se un artigiano ha cominciato ad allevare un bambino e ad insegnargli la sua arte, questo non potrà dopo essere reclamato.
· 190. Se un uomo non cura un bambino che ha adottato come figlio e [non lo] alleva con altri bambini, allora questo figlio adottivo può ritornare nella casa dove è nato.
Nell’antica Roma la pratica dell’adozione (si pensi a Bruto, ad Augusto figli adottivi di Giulio Cesare ; a Caligola, a Nerone, ed altri ancora) costituiva per i patrizi, soprattutto, la possibilità di scegliere l’erede che ritenevano più congeniale a proseguire la propria politica. Insomma un figlio era considerato principalmente un mezzo di trasmissione culturale.
b) L’indagare sulle proprie origini biologiche da parte di soggetti adottati ha occupato in questi ultimi anni uno spazio sempre maggiore. Diversi programmi televisivi hanno trattato della ricerca dei genitori biologici, in qualche modo incoraggiandola. La formula magica del DNA, impero della genetica, ha assunto un grande rilievo.
Il libro L’empire du ventre. Pour une autre histoire de la maternité, di Marcela Iacub, Paris, Fayard, 2004, esamina come nel corso del tempo si sia creato un profilo giuridico intorno alla maternità, all’atto del generare, di volta in volta dettato da una giurisprudenza e da convinzioni storiche diverse. Oggi molti aspetti sono resi più complessi dal diritto alla prole rivendicato da coppie omosessuali, dalla possibilità di avere madri portatrici, dall’adozione internazionale con i tanti problemi connessi alle diversità culturali, insomma tante istanze prima sconosciute.
Conseguentemente la ricerca di un’identità biologica diventa meno districabile.
Diversi romanzi e films testimoniano dell’attualità del tema: Secrets & lies, 1996, film di Mike Leigh tratta del come conoscere la verità possa demolire, con conseguenze drammatiche, il muro di non-detti familiari. Stories we tell di Sarah Polley (documentario, 2012); Philomena film di Stephen Frears (2013); The mistress’s Daughter (2007) romanzo autobiografico di Amy M. Homes, sono i titoli di alcuni lavori recenti. Della sua stessa paternità biologica e culturale ne ha parlato in occasioni diverse il regista Gianni Amelio, che ha dedicato al riconoscimento e all’assunzione del ruolo paterno, due film : Colpire al cuore, 1983, e Ladro di bambini, 1992.
L’importanza del raccontarsi è il tema principale di Stories we tell (Canada 2012). L’autrice Sarah Polley ha costruito un documentario sulla scoperta in età adulta del suo padre biologico. L’autrice, venuta a conoscenza di essere nata da una relazione extra-coniugale, ha registrato come i membri della famiglia abbiano recepito e reagito alla notizia. È un film che ha voluto filmare e sostenere come il verbalizzare, l’autorappresentarsi costituisca una colonna d’Ercole per elaborare fatti pur così intimi. In Stories we tell vi è inserita una citazione del film Matrimonio all’italiana, 1964, regista Vittorio De Sica, interpretato da Marcello Mastroianni e da Sofia Loren, basato sulla commedia Filumena Marturano, del 1946 di Eduardo de Filippo: «I figli so figli e so tutt’ eguali» è la battuta di Domenico dopo il rifiuto di Filumena a rivelare quale dei suoi tre figli sia il suo.
In conclusione le istanze identitarie cambiano a seconda delle culture e dei periodi storici. Il racconto autobiografico e biografico permette nelle sue modalità di strutturazione, di comprendere i tanti come di questi percorsi.
INVIO DELL’ABSTRACT |
I contributi dell’incontro potranno essere pubblicati dopo la lettura critica dei referees sulla rivista Mnemosyne o la costruzione del senso, Presses Universitaires de Louvain, dir. Beatrice Barbalato.
Si prega di rispettare questo standard nell’invio di proposte: un abstract di 250 parole (max), con la menzione di due testi di riferimento, e un breve CV (max : 100 parole), con eventualmente due pubblicazioni proprie, articoli o libri).
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Data ultima per inviare la proposta : 16 marzo 2014. Iscrizione al colloquio 80,00 euro, dopo l’ accettazione della proposta. |
Bibliografia :
Comitato Scientifico :
Beatrice Barbalato, Directeur de la revue Mnemosyne, o la costruzione del senso, PUL, Université catholique de Louvain.
Fabio Cismondi, Fusion for Energy, European Union-Mediapolis-Europa.
Irene Meliciani, manager asbl Mediapolis-Europa.
Albert Mingelgrün, Université Libre de Bruxelles.
Giulia Pelillo, Universität Heidelberg.
Edgar Radtke, Universität Heidelberg.
PAST EVENTS
- Mediapolis.Europa in radio fahrenheit
- Prof Beatrice Barbalato à France Culture La conversation scientifique