XVIII incontro internazionale dell’Osservatorio scientifico
della memoria autobiografica scritta, orale, iconografica
24, 25, 26 giugno 2019
organizzato da Mediapolis.Europa ass. cult. http://mediapoliseuropa.com/
in collaborazione con
la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea-BSMC
Palazzo Mattei,
Via Michelangelo Caetani 32 - 00186 Roma
Autobiografia, convivium, cibo-Frankenstein,vampirismo è il tema del XVIII simposio di Mediapolis.europa 2019.
Il call invita a presentare proposte che espongano in modo circostanziato, documentato e scientifico il rapporto fra la scrittura di sé e il cibarsi, materiale e/o simbolico, in espressioni scritte, orali e iconografiche.
Il rituale dei pasti è stato un cardine culturale, - nella sontuosità come nella frugalità -, nella vita come nella morte. Nel Dia de los muertos l’individualità del deceduto è delineata dal tipo di bevande e alimenti che da vivo aveva la consuetudine di assumere.
Topoi e parole ne specificano il senso: simposio da syn insieme e posion bevanda; convito: pranzo di più persone; pasto: mangiare; appetito: desiderio in generale e di cibo nello specifico; luculliano: eleganza, accoglienza. Locuzioni come panem et circenses, e innumerevoli proverbi traducono in senso comune precetti e linee di condotta.
Philippe Lejeune evoca (da Plutarco) in Signes de vie. Le pacte autobiographique 2, la descrizione di un pasto di Lucullo, intorno al quale si è sviluppata una ricca aneddotica per la raffinatezza dei banchetti. Plinio scrive che i servitori avevano preparato la tavola solamente per Lucullo, che corrucciato dice: non sapevate che oggi Lucullo cena con Lucullo? (Ph. Lejeune, 2005: 215-227), esigendo che venisse apparecchiato per principio anche per un’altra persona. Mettersi a tavola è implicitamente un incontro con l’altro. Ogni pasto è sempre un atto relazionale.
Questa basilare funzione degli esseri viventi, ha assunto un carattere simbolico dall’antichità: dal mito del pomo della discordia, ai banchetti di Erode Antipa, agli svariati pasti raccontati nell’Iliade, e via via nel tempo fino alla dantesca scena del Conte Ugolino della Divina Commedia, cui Dante ha voluto dare la parola in parlato diretto, così che Ugolino costituisce il testimone di se stesso. Anche la novella del Boccaccio Federigo degli Alberighi è l’espressione del cibo come valore simbolico. Federigo privo di mezzi di accoglienza adeguati, sacrifica il falcone per offrire un pranzo a Monna Giovanna, venuta proprio a chiedere per suo figlio malato, quel meraviglioso uccello cacciatore.
Ne Le livre des merveilles, o Il Milione, tutto il racconto autobiografico di Marco Polo (dettato a Rustichello da Pisa nella prigione di Genova fra il 1295 e il 1298, di ritorno del lungo viaggio verso la Cina e dal soggiorno presso il Khan) è costellato dalla scoperta dei cibi. Volutamente Polo vuole destare curiosità, spettatore, come è stato, nel suo stupefacente viaggio, di abitudini e costumi sconosciuti fino ad allora. Con l’occhio del mercante qual era, Marco Polo menziona molte spezie, zafferano, chiodi di garofano, noce moscata, zenzero, alimenti nuovi per l’Occidente.
Più in generale la scoperta del cibo, i suoi odori, sapori, il suo aspetto, lo scambio alimentare sono un collante, un oggetto di fratellanza o d’inimicizia.
La povertà ha coniato in ogni tempo e cultura un immaginifico intorno al cibo. Soprattutto con la scoperta del Nuovo Mondo, il mangiare è stato visto come un sogno realizzabile in un fantastico paese della cuccagna, con un’idea di abbondanza come proiezione di atavici desideri.
Risalgono al Sette-Ottocento due visioni opposte dell’atto di alimentarsi nella costruzione di sé.
Da una parte, iI vampiro si nutre di sangue altrui e permette a colui al quale il sangue è stato sottratto di sopravvivere perennemente. In queste narrazioni generalmente chi riporta l’accaduto è una terza persona che ha raccolto la testimonianza, restando il vampiro uno strumento di rivelazione dell’altrui personalità. Un gesto relegato ad essere notturno, perché mette a nudo l’attitudine di divorare l’altro in senso lato, presente nell’uomo, ma moralmente condannata.
All’opposto Rousseau esprime nell’Émile, l’idea solare del festino en plein air, luminoso, momento di appagamento di amicizia e di socialità, di dialogo fra cultura e natura.
Con sfumature vicine alla psicanalisi sempre Rousseau nell’episodio le diner de Turin (Les Confessions), descrive il momento in cui mette in luce durante un pranzo il vero significato delle parole sul blasone della famiglia Solar. Lui timido ospite di una prestigiosa casata, finisce col compiere delle gaffes, per le emozioni provate conseguentemente a questo suo atto.
Molte opere autobiografiche si esprimono su aspetti diversi intorno a questo tema:
l’alterità; il viaggio; la guerra; il lessico (cibo-Frankenstein, cibo-pattumiera, il paese della cuccagna); le patologie; l’interculturalità; la morte.
Qualche testo di riferimento su autobiografia e cibo:
Jean-Claude BONNET, Le système de la cuisine et du repas chez Rousseau, «Poétique», 22, 1975, pp. 244-267.
May CHEHAB et Apostolos LAMPROPOULOS dir., AutoBioPhagies, Berne, Peter Lang (« Littératures de langue française », n. 18), 2011.
Daniele GRANATELLI, Il sapore del pane, Milano, Terre di mezzo, 2000.
Sabine JARROT, Le vampire dans la littérature du XIXe siècle. De l’Autre à un autre soi-même, Paris, L’Harmattan, 1999.
Franz KAFKA, Lettera al padre, 1919.
Philippe LEJEUNE, “Lucullus dîne chez Lucullus”, in Signes de vie. Le pacte autobiographique 2, Paris, Seuil, 2005, pp. 215-227.
Giacomo LEOPARDI, Zibaldone, (1817 al dicembre 1832) e altre opere.
Marco POLO, Il Milione, 1295-1298.
Jean Jacques ROUSSEAU, Confessions, (1789) libro III, Bernard Gagnebin e Marcel Raymond (dir.), in id. Œuvres complètes, t. I, Paris, Pléiade, 1959, pp. 94-96.
Jean STAROBINSKI, « ‘Le déjeuner sur l’herbe’ et le pacte social », Studi Francesi, 167 (LVI | II) | 2012, 209-219. https://journals.openedition.org/studifrancesi/3929
Qualche riferimento più generale :
Karen BLIXEN, Il pranzo di Babette, 1958.
Franco CARDINI, L' appetito dell'imperatore. Storie e sapori segreti della Storia, Milano, Bompiani, 2014.
Marcel DETIENNE, Jean-Pierre VERNANT, La Cuisine du sacrifice en pays grec, Paris, Gallimard, 1979
Knut HAMSUN, Fame, 1890.
Massimo MONTANARI, La fame e l’abbondanza, Bari, Laterza, 1993.
PETRONIO, Satiricon, 54-68 d.C.
Film Marco FERRERI, La grande bouffe, 1973, film.
Lingue ammesse per gli interventi: inglese, francese, italiano, spagnolo. Ognuno potrà esprimersi in una di queste lingue. Non ci sarà traduzione simultanea. È auspicabile una comprensione passiva di queste lingue.
A) Scadenza per presentare le proposte: 20 febbraio 2019. La sinossi comprenderà 250 parole (max), con la citazione di due testi di riferimento, e un breve CV (max : 100 parole), con la menzione eventualmente di due pubblicazioni proprie, siano esse articoli, libri, video.
Sia le proposte che gli eventuali interventi si potranno esporre in francese, inglese, italiano e spagnolo.
Il comitato scientifico sarà preposto a leggere e selezionare ogni proposta che sarà inviata alla pagina conference registration del sito di http://mediapoliseuropa.com/
Per eventuali informazioni potete rivolgervi a:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ,
B) Entro il 28 febbraio 2019 sarà data la risposta definitiva sull’accettazione.
C) Per le quote di iscrizione e per le informazioni sui simposi dei precedenti anni, sulle attività, l’équipe organizzatrice e scientifica, andare sul sito:
L’associazione Mediapolis.Europa coopera alla pubblicazione della rivista Mnemosyne, o la costruzione del senso, Presses universitaires de Louvain, www.i6doc.com
Indicizzata come rivista scientifica in:
https://dbh.nsd.uib.no/publiseringskanaler/erihplus/periodical/info?id=488665
Comitato scientifico
Beatrice Barbalato, Mediapolis.Europa
Fabio Cismondi, Euro Fusion
Antonio Castillo Gómez, univ. Alcalá de Henares (Madrid)
Irene Meliciani, Mediapolis Europa
Albert Mingelgrün, Université Libre de Bruxelles
Giulia Pelillo-Hestermeyer, Universität Heidelberg
Anna Tylusińska-Kowalska, Uniwersytet Warszawski
Organizzazione
Irene Meliciani, managing director Mediapolis.Europa
PAST EVENTS
- Mediapolis.Europa in radio fahrenheit
- Prof Beatrice Barbalato à France Culture La conversation scientifique